Claudio Monteverdi

 

 

(1567-1643), italiano

(Cremona, 1567 - Venezia, 1643)

 

Figlio di un medico, Baldassarre, si dedicò presto alla musica, studiando viola, canto e contrappunto con Marc'Antonio Ingegneri, musicista di grande valore. A 16 anni pubblicava il suo primo lavoro, i Madrigali spirituali a 4 voci, cui seguirono le Canzonette a tre e il primo volume di quei Madrigali a 5 voci che dovevano renderlo celebre. Nel 1590 è chiamato in qualità di cantore e virtuoso di viola presso la corte di Vincenzo Gonzaga, duca di Mantova, di cui nel 1603 è nominato maestro di camera. Dopo la morte del duca Vincenzo (1612) e l'assunzione al trono ducale del figlio Francesco, Monteverdi si allontana da Mantova e accetta l'importante carica di maestro di musica della Serenissima Repubblica di Venezia, succedendo a G. Cesare Martinengo. In questo posto rimarrà fino alla morte. E' sepolto nella cappella di S. Ambrogio della chiesa dei Frari.
La sua produzione riguarda principalmente il genere del madrigale (8 volumi), del melodramma (Orfeo, Arianna, Il Ritorno di Ulisse, di cui si pone in dubbio l'autenticità essendo il manoscritto anonimo; l'Incoronazione di Poppea, e altre andate perdute: il Lamento di Apollo, La Finta pazza, Adone, Le nozze di Enea, Proserpina rapita) e numerosa musica sacra (messe, salmi, inni, mottetti). Monteverdi appare in ogni campo un artista di genio e un felice innovatore; nei molti madrigali applica nuovissime progressioni tonali e ritmiche, cerca una maggiore aderenza al testo poetico e crea un'armonia al servizio dell'espressione corale e dei sentimenti poetici secondo una nuova concezione drammatica della polifonia vocale, che negli ultimi lavori si appoggia apertamente a un complemento strumentale. Anche nel genere sacro abbiamo l'esempio di uno stile più libero e di carattere concertante, che trapassa dal modo tradizionale cinquecentesco a quello barocco dinamico, più umano e ardente. Ma è soprattutto nel melodramma che rifulge il genio di Monteverdi. Con logico spirito rappresentativo, vario e organico, semplice e pur maestoso, con la trasformazione del freddo recitativo in plastico declamato arioso (prototipo dell'aria), con la concezione psicologica delle famiglie e dei timbri dell'orchestra, con l'introduzione di un nuovo linguaggio armonico strumentale (stile concitato, effetto di tremolo e di pizzicato negli archi), opera la sintesi perfetta delle scoperte degli artisti della Camerata Fiorentina, aprendo l'era degli sviluppi duraturi e fecondi e additando la funzione eminentemente teatrale dell'arte musicale e poetica.

 

File Midi

 

L'incoronazione di Poppea - Sinfonia (ritornello)
Adoramus a 6 voci
Christe adoramus te - Organo continuo
Vespro della beata Vergine - Domine ad adiuvandum me festina
Altri canti d'amor: Ogni amante è guerrier
Chi Vuol Veder
"Suite da "L'orfeo"