Figlio di un medico, Baldassarre, si dedicò presto alla musica,
studiando viola, canto e contrappunto con Marc'Antonio Ingegneri, musicista
di grande valore. A 16 anni pubblicava il suo primo lavoro, i Madrigali
spirituali a 4 voci, cui seguirono le Canzonette a tre e il primo volume di
quei Madrigali a 5 voci che dovevano renderlo celebre. Nel 1590 è chiamato in
qualità di cantore e virtuoso di viola presso la corte di Vincenzo Gonzaga,
duca di Mantova, di cui nel 1603 è nominato maestro di camera. Dopo la morte
del duca Vincenzo (1612) e l'assunzione al trono ducale del figlio Francesco,
Monteverdi si allontana da Mantova e accetta l'importante carica di maestro
di musica della Serenissima Repubblica di Venezia, succedendo a G. Cesare
Martinengo. In questo posto rimarrà fino alla morte. E' sepolto nella
cappella di S. Ambrogio della chiesa dei Frari.
La sua produzione riguarda principalmente il genere del madrigale (8 volumi),
del melodramma (Orfeo, Arianna, Il Ritorno di Ulisse, di cui si pone in
dubbio l'autenticità essendo il manoscritto anonimo; l'Incoronazione di
Poppea, e altre andate perdute: il Lamento di Apollo, La Finta pazza, Adone,
Le nozze di Enea, Proserpina rapita) e numerosa musica sacra (messe, salmi,
inni, mottetti). Monteverdi appare in ogni campo un artista di genio e un
felice innovatore; nei molti madrigali applica nuovissime progressioni tonali
e ritmiche, cerca una maggiore aderenza al testo poetico e crea un'armonia al
servizio dell'espressione corale e dei sentimenti poetici secondo una nuova
concezione drammatica della polifonia vocale, che negli ultimi lavori si
appoggia apertamente a un complemento strumentale. Anche nel genere sacro
abbiamo l'esempio di uno stile più libero e di carattere concertante, che
trapassa dal modo tradizionale cinquecentesco a quello barocco dinamico, più
umano e ardente. Ma è soprattutto nel melodramma che rifulge il genio di
Monteverdi. Con logico spirito rappresentativo, vario e organico, semplice e
pur maestoso, con la trasformazione del freddo recitativo in plastico
declamato arioso (prototipo dell'aria), con la concezione psicologica delle
famiglie e dei timbri dell'orchestra, con l'introduzione di un nuovo
linguaggio armonico strumentale (stile concitato, effetto di tremolo e di
pizzicato negli archi), opera la sintesi perfetta delle scoperte degli
artisti della Camerata Fiorentina, aprendo l'era degli sviluppi duraturi e
fecondi e additando la funzione eminentemente teatrale dell'arte musicale e
poetica.
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