Henri-Emile-Benoît Matisse
L'anno successivo espose per la prima volta con buon successo,
ma fu solo successivamente che, liberato dalle forme
accademiche e affermatosi nella pittura impressionista, cominciò a dimostrare
le sue doti artistiche. I suoi primi anni sono soprattutto di esperienza, ma a poco a
poco la sua arte tende a semplificarsi dando sempre maggiore importanza al
colore ricco e talvolta prepotente. L'esposizione del Salon
d'Automne del 1905 muove la critica ufficiale
contro di lui ed i suoi compagni neoimpressionisti
per i quali è usato un termine, "fauves",
le belve, che verrà poi a indicare questo gruppo di pittori che si batte alla
ricerca di un gruppo lineare e coloristico ottenuto soprattutto con purezza
di toni e di forme. Dopo Con la fama e i numerosi allievi, egli si può permettere una
vita più serena, interrotta da lunghi viaggi che lo portano in diversi paesi
d'Europa e del Marocco dove ammira l'atteggiamento composto degli indigeni
dei quali riporta in Francia numerosi disegni e ritratti. Da questi abbozzi trarrà poi lo spunto per le numerosissime
Odalische che saranno il suo soggetto preferito per il periodo 1922-1927. Nel frattempo si dedica anche all'incisione sia con pezzi
unici, sia illustrando testi vari, mentre la sua opera si va sempre più
raffinando in una visione delicata delle cose, in un ardore di attività che
né l'età né gli avvenimenti dolorosi della guerra riescono a sminuire. Al
termine delle ostilità, come del resto altri artisti moderni, vuole così
lasciare la sua impronta nella decorazione della cappella di Vence (1946-51) per la quale esegue vetrate, affreschi,
oggetti vari di arredamento, in una coerenza unitaria di stile che denota le
sue alte qualità pittoriche, ma soprattutto disegnate, con un linguaggio
lineare, altamente religioso. |
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